Venerdì 21 marzo 2025, alle ore 20:00 presso la Casa di Quartiere Saffi di via Lodovico Berti 2/10 a Bologna, verrà proiettato il docufilm “S’Avanzada” di Francesco Palomba.

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Il documentario di Francesco Palomba e Enrico Madau segue Daniele e Roberto in alcune delle falesie più belle della Sardegna raccontando i pensieri e le motivazioni che li accompagnano a pochi giorni dall’apertura della palestra di arrampicata sportiva S’Avanzada, nell’agosto 2020.

Paure e speranze si intrecciano nello scenario mozzafiato di una Sardegna senza turisti appena uscita dal lockdown. Nato da un’idea di Francesco Palomba ed Enrico Madau, il documentario è stato possibile grazie a una squadra di giovani professionisti isolani che, credendo nel progetto, hanno messo a disposizione il loro talento creando un lavoro apprezzato in sala e premiato in vari festival internazionali come il Trento film festival, principale evento di cinematografia outdoor in Europa.

 

L’AUTORE

Nato a Cagliari, classe 1992, si trasferisce a Bologna all’età di 19 anni, dove si laurea prima in scienze della comunicazione, poi in antropologia. Da diversi tempo lavora nel settore cinematografico ricoprendo vari ruoli. S’Avanzada (Italia, 2021/38′) è il suo primo film come coautore, regista e coproduttore. Da qualche anno è tornato a vivere nel capoluogo sardo. Sta lavorando alla realizzazione del suo prossimo documentario.

L'Altalena - Francesco Palomba

La serata sarà inoltre occasione per conoscere l’autore, Francesco Palomba, e i suoi futuri progetti: L’Altalena, prossimo lavoro documentaristico del giovane regista sardo, racconta l’anno scolastico di Andrea Serra, un insegnante di scuole elementari e medie che lavora all’interno di un ospedale pubblico di Cagliari, insegnando a studenti e studentesse di diverse fasce d’età con gravi problemi di salute. La poetica del progetto, ispirata da un omonimo spettacolo teatrale scritto dallo stesso Andrea Serra, intende seguire la capacità di adattamento del protagonista, raccontando l’altalenante mondo delle relazioni umane che si instaurano tra studenti, genitori e personale sanitario in un contesto così difficile, in una normalità basata sul contatto ravvicinato con le malattie, spesso molto gravi, di persone a cui vuole bene.

“L’altalena seguirà le onde, gli alti e bassi emotivi, psicologici, esistenziali di Andrea in un anno di lezioni, compiti e interrogazioni tra flebo, medicinali e il temuto cibo dell’ospedale. Lo vedremo allungarsi e restringersi, come un elastico, in costante ricerca di un equilibrio nelle relazioni con gli/le scolare/i, ci avventureremo nella scoperta continua di una quotidianità dove praticamente non esiste una routine, dove giorno per giorno Andrea si inventa il lavoro, adattandolo alle diverse esigenze.”