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Programma 2024/2025

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35 anni di cultura insieme

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L’Università Primo Levi festeggia nel 2024 i trentacinque anni di vita. L’istituzione, che ho l’onore e il privilegio di presiedere, fu fondata a Bologna nel 1989 dal sindaco Renzo Imbeni, da don Fabrizio Valletti, che ne divenne il primo presidente, e da CGIL, CISL, UIL, ACLI, CNA, ASL, più numerose altre istituzioni e associazioni. L’intenzione era quella di creare un luogo di cultura e aggregazione sociale, in cui imparare discipline e materie nuove o approfondirle, se già affrontate in passato, ma anche confrontarsi con persone sconosciute, spesso stringendo con loro inaspettate e a volte profonde amicizie. Non sono sempre stati anni facili, purtroppo, ma noi crediamo nel motto ‘per aspera ad astra’ (attraverso le asperità [si giunge] alle stelle). Basti pensare alla pandemia, che ci indusse a sperimentare i corsi online per sopperire a quelli in presenza, oggi diventati un’apprezzata e alternativa risorsa.
Per tutti questi motivi abbiamo scelto di far diventare protagonisti della copertina di quest’anno i nostri soci, a cui abbiamo chiesto di rappresentare l’Università Primo Levi con tre parole che potessero riassumerne la vita, identificarne le finalità e che, al contempo, trasmettessero le sensazioni e le emozioni provate da chi frequenta i nostri corsi. Mi sento quindi in dovere di ringraziare le migliaia di Soci che ci seguono dal 1989, le Istituzioni che collaborano attivamente con noi – Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana di Bologna, Comune di Bologna, CNA Bologna, Centro San Domenico e Studio Filosofico Domenicano, Volabo, Auser e Unieda -, i 126 docenti che saranno protagonisti in questo Anno Accademico di 305 corsi e laboratori, gli straordinari colleghi della Presidenza e tutto il meraviglioso staff che ho la fortuna di avere accanto in questo incredibile e affascinante viaggio tra cultura e umanità. Ma soprattutto grazie a voi, per la curiosità intellettuale e la consapevole modestia che dimostrate, quasi seguendo o inseguendo il famoso detto, attribuito a Socrate da Platone, “So di non sapere”. Grazie per questi trentacinque anni insieme.

Uberto Martinelli